Esofagite

 

I contenuti presenti in questa sezione hanno il solo scopo di fornire informazioni generali e non devono essere mai considerati come sostitutivi di una visita medica.

L’esofagite peptica è l’infiammazione della mucosa che riveste l’interno dell’esofago per il passaggio di materiale acido dallo stomaco (reflusso). Nell’esofagite non peptica l’infiammazione è dovuta ad altri agenti, come ad esempio farmaci o sostanze tossiche.

All’origine dell’esofagite peptica c’è il frequente e abbondante passaggio di flusso acido dallo stomaco all’esofago, generalmente per la presenza della malattia da reflusso gastro-esofageo o ernia iatale. Il disturbo è favorito da pasti ad alto contenuto di grassi, specie se consumati in fretta e seguiti da coricamenti in posizione orizzontale. L’obesità è un altro fattore di rischio. L’esofagite non peptica può insorgere per infezione o terapie farmacologiche con acido acetilsalicilico, beta-bloccanti e antinfiammatori non steroidei (FANS).

Rigurgiti e bruciori all’altezza dello sterno sono i sintomi più diffusi, ma possono manifestarsi anche mal di gola, alterazioni della voce, crisi d’asma, tosse non catarrosa, dolore al torace, difficoltà a deglutire.

Un’endoscopia all’esofago è risolutiva per l’accertamento del disturbo e della presenza di eventuali lesioni. La presenza di reflusso gastro-esofageo può essere rilevata da una radiografia con liquido di contrasto, ingerendo bario.