Retinopatia Diabetica

 

I contenuti presenti in questa sezione hanno il solo scopo di fornire informazioni generali e non devono essere mai considerati come sostitutivi di una visita medica.

La retinopatia diabetica è una complicanza molto frequente del diabete che, se trascurata, porta alla cecità. Si può manifestare dai 20 ai 65 anni ed è caratterizzata da un’alterazione dei piccoli vasi sanguigni di diversi organi e si può verificare, a lungo termine, nei soggetti affetti da diabete mellito non tenuto sotto controllo. Chi ha il diabete da almeno 20 anni , nel 90% dei casi è affetto da retinopatia diabetica.

A causare questa patologia della vista è il diabete (disturbo cronico correlato al livello del glucosio nel sangue troppo elevato per via di una quantità inadatta di insulina). La gravità della retinopatia dipende dal tempo di sviluppo e di persistenza della malattia. Per questo la prevenzione è fondamentale: prima si scopre la patologia e più aumentano le possibilità di salvare gli occhi. Si stima che una diagnosi tempestiva e un trattamento appropriato possono ridurre del 50% i casi di grave compromissione della vista causata dal diabete. Un altro fattore di rischio è rappresentato dall’alimentazione e in particolare dal controllo della glicemia nel sangue che si ottiene attenendosi ad un regime alimentare equilibrato e a uno stile di vita corretto, sempre sotto la guida di uno specialista.

La retinopatia diabetica ha una sintomatologia non definita e soprattutto tardiva. Può essere asintomatica quando è all’inizio del suo sviluppo o si presenta in forma lieve. Man mano che la patologia avanza inizia a dare delle manifestazioni quali: difficoltà a mettere a fuoco, distorsione delle immagini, strabismo e addirittura perdita di visione, causata dalla occlusione di un vaso sanguigno della retina.

La diagnosi della retinopatia diabetica parte dalla visita oculistica che va ad esaminare nello specifico il fondo oculare dove, in caso di patologia, emergono i segni di una anomalia. Per effettuare l’esame vengono utilizzati colliri che dilatano la pupilla. Se la diagnosi è incompleta, lo specialista può procedere con altri esami strumentali come fluorangiografia retinica e OCT (tomografia a coerenza ottica). La fluorangiografia retinica prevede l’iniezione di un colorante (liquido di contrasto) e l’utilizzo di un’apparecchiatura che mette in evidenza tutti i vasi sanguigni della retina e possibili alterazioni. L’OCT (Tomografia Ottica a Radiazione Coerente) è una sorta di TAC per la retina che permette di ottenere delle scansioni retiniche molto precise che analizzano nel dettaglio la regione centrale della retina denominata macula e il nervo ottico.