Glaucoma

 

I contenuti presenti in questa sezione hanno il solo scopo di fornire informazioni generali e non devono essere mai considerati come sostitutivi di una visita medica.

La lenta e progressiva perdita della vista per aumento della pressione intraoculare e danno al nervo ottico.

All’origine del glaucoma c’è un’alterazione delle normale funzioni oculari di gestione dell’umor acqueo nell’occhio, ostacolato nel deflusso da ostruzioni nel sistema venoso. Nella forma ad angolo aperto, il canale di deflusso si chiude progressivamente, nella più rara forma ad angolo chiuso la chiusura è improvvisa. Il mancato deflusso incrementa la pressione all’interno dell’occhio, con compressione dei vasi sanguigni che irrorano il nervo ottico, compromettendone la funzionalità fino alla completa cecità. Le cause della patologia sono ancora da accertare, ma fattori di rischio possono essere pregressi tumori, infezioni o cataratte, diabete, uso prolungato di corticosteroidi, disturbi della vista (miopia, ipermetropia), ereditarietà (per la forma ad angolo aperto).

La lenta progressione del glaucoma ad angolo aperto colpisce prima la visione periferica, poi alcune zone del campo visivo, che si estendono nel tempo fino a congiungersi. La forma ad angolo chiuso si manifesta con un improvviso offuscamento della vista, percezione di aloni in corrispondenza della fonte luminosa, occhi iniettati di sangue, dolore oculare intenso e mal di testa.

Per accertare la presenza di glaucoma è necessario l’esame del campo visivo, la misurazione della pressione dell’occhio (valori superiori a 20-22 mmHg sono indizi a favore della patologia) e l’esame del nervo ottico con oftalmoscopio e lampada a fessura, onde vericarne lo stato di salute. Un esame specifico, la gonioscopia, permette di stabilire la forma di glaucoma in corso (angolo aperto e angolo chiuso).