Frattura Del Femore

 

I contenuti presenti in questa sezione hanno il solo scopo di fornire informazioni generali e non devono essere mai considerati come sostitutivi di una visita medica.

Il femore è l’osso più lungo del corpo umano: nella sua parte prossimale si articola all’anca e in quella distale alla rotula e alla tibia formando l’articolazione del ginocchio. Partendo dalla sua parte prossimale si trova la testa del femore, seguita dal collo, alla base del quale si osservano due prominenze: il grande trocantere femorale (è la sporgenza ossea che si può sentire sotto la pelle sulla parte esterna dell’anca) e il piccolo trocantere femorale. Tra i due vi è la linea intertrocanterica. La frattura del femore La frattura del femore è tipicamente associata agli anziani, in particolare donne, che presentano una maggiore fragilità ossea dovuta principalmente all’osteoporosi e hanno quindi una maggiore probabilità di avere una rottura. Le fratture del femore degli anziani sono un evento molto frequente e portano a gravi conseguenze in quanto, in genere negli over 65 la frattura più frequente è quella della testa del femore: si parla in questi casi di frattura a livello del collo del femore e di frattura pertrocanterica. Questo tipo di rottura limita fortemente la mobilità dell’arto che già in questi pazienti è compromessa e può avere conseguenze ancora più gravi portando persino alla morte entro un anno dei soggetti che hanno subito il trauma. Non solo donne in menopausa I problemi scheletrici non affliggono solo le donne over 65. L’osteoporosi, ad esempio, che è tra le principali cause di frattura del femore nell’anziano, non riguarda solo le donne in menopausa, ma può manifestarsi anche prima e può colpire anche gli uomini. I fattori di rischio spaziano da stili di vita errati ad altre condizioni che possono intervenire e che sono la causa di osteoporosi secondaria, come: • assunzione di farmaci (ad esempio cortisone, anticoagulanti, antagonisti del GnRH, anticonvulsivanti, L-Tiroxina a dosi soppressive e inibitori dell’aromatasi); • malattie endocrine e metaboliche (ad esempio diabete di tipo I o II, iperparatiroidismo, ipogonadismo, anoressia …) • Alterazioni nutrizionali (celiachia, malassorbimento intestinale, insufficiente apporto di calcio, alcolismo, malattie infiammatorie intestinali) • Altro (osteogenesi imperfetta, artrite reumatoide, mieloma, HIV, trapianti). Se nelle persone anziane la rottura del femore deriva normalmente da traumi cosiddetti a bassa energia, come le cadute, nei giovani, negli sportivi e nei bambini il femore rotto normalmente deriva da traumi ad alta energia, come incidenti o cadute durante attività sportiva. In base all’urto subito l’osso presenterà fratture composte o scomposte del femore.

La frattura del femore presenta sintomi che possono variare in base al punto di lesione. In linea generale quello che si osserva è un dolore immediato ed acuto nella zona ma che può arrivare ad irradiarsi fino all’inguine e può essere anche avvertito all’altezza del ginocchio e addirittura della caviglia. Anche flettere o ruotare l’anca con grande difficoltà è un sintomo della frattura del femore. Nel caso di pazienti con un osso indebolito a causa di una patologia come l’osteoporosi o il cancro, i sintomi si possono manifestare già prima del danno. Nel paziente anziano con femore rotto i sintomi includono anche la difficoltà a stare in piedi e a muovere la gamba, il gonfiore, la presenza di lividi e tumefazioni oltre ad un accorciamento dell’arto interessato dal trauma. – Tipologia delle fratture del femore In generale ce ne sono di diversi tipi in base all’area coinvolta: • frattura della testa del femore; • frattura sottocapitata del femore; • frattura del collo del femore; • frattura pertrocanterica (si verifica tra il collo e piccolo trocantere); • frattura del piccolo trocantere; • frattura del grande trocantere. Indipendentemente dalla posizione sull’osso, ogni rottura può essere: • composta, se dopo il trauma l’osso non perde il suo allineamento; • scomposta, se invece l’allineamento non è conservato. Nei casi più gravi una frattura del femore scomposta può lacerare anche muscoli e cute. Frattura del femore: conseguenze Secondo le ultime stime la rottura del femore ha una mortalità che è paragonabile a quella del cancro alla mammella ed è superiore a quella del carcinoma uterino. La frattura del femore negli anziani ha conseguenze molto importanti, con tassi di mortalità che oscillano dal 20 al 40%; inoltre l’analisi dei test di funzionalità residua indicano che a un anno circa il 20% dei pazienti over 65 che ha subito questo trauma non è in grado di deambulare, il 40% circa necessita di ausili e solo il restante 40% torna a camminare come prima. Secondo i dati della letteratura inoltre una rottura del femore ha conseguenze che si riflettono anche sull’arto controlaterale, con un rischio di incorrere in un secondo trauma che varia dal 7 al 20% nei cinque anni successivi.